LE CAVE

BACINO ESTRATTIVO

La ricchezza del territorio

Il marmo Botticino viene estratto da una formazione calcarea nota con il nome di Corna, di età Trias superiore - Giurassico inferiore, sedimentatasi in un ambiente di mare poco profondo nell'ambito del Dominio Sudalpino. Questa pietra rappresenta sedimenti formatosi circa 200 milioni di anni fa in un ambiente bahamiano (mare basso e lagunare con acque calde e ricche di microfauna), facente parte del Bacino Lombardo collocato sul margine settentrionale della Placca Adriatica e si sarebbe sedimentata in corrispondenza di un alto strutturale noto come "Alto di Botticino". Questa formazione è largamente diffusa nelle Prealpi Bresciane tra la Val Trompia e il Lago di Garda, e tra la zona di Lumezzane ed il margine della pianura. 

Ecco quindi che risalendo la Valverde si raggiungono sul Monte Fratta, presso l'abitato di Botticino Mattina, le cave di marmo; entriamo così nel fulcro antico del bacino marmifero bresciano, oggi una delle aree estrattive più intensamente sfruttate per la qualità del materiale lapideo.  L’osservazione a distanza di questi laboratori a cielo aperto consente di apprendere le tecniche di escavazione usate sul massiccio calcareo, suddiviso in bancate alte circa 3 metri e separate dalla presenza ritmica di sottili bande di argilla dette reléf. Il bacino estrattivo del "Botticino" prosegue poi verso la valle di Nuvolera e Serle, dove si estrae il marmo Botticino Semiclassico e Fiorito, mentre più a nord-est, tra Serle, Paitone, Gavardo e Sabbio Chiese sono estratte le brecce oniciata, aurora e damascata.